Allarme generale
“Ho appena ricevuto una notizia allarmante da Port de Paix:
I sopravvissuti al terremoto e gli abitanti di Port au Prince si stanno riversando in tutte le cittadine di Haiti, tra queste anche Port de Paix.
A Port de Paix il sindaco ha detto agli abitanti di fare scorte di riso e carbone in vista di questi arrivi.
Il prezzo del riso è quadruplicato.
Il cibo inizia a scarseggiare nei market e nei magazzini.
Chi aveva soldi in contanti ha fatto incetta di cibo, mentre chi li aveva in banca non è potuto andare a ritirarli perché le banche, anche se non hanno subito danni dal terremoto, sono chiuse perchè dipendono da quelle distrutte o chiuse dalla capitale.
Fino a poco tempo fa (1 o 2 anni) le dogane decentrate delle città come Port de Paix, Cap Haitien, Gonaives potevano ricevere merce e prodotti alimentari tramite navi che arrivavano direttamente da Miami e trasferire così i prodotti (tra questi tutti i bnei alimentari) alle città del Nord .
Per combattere il contrabbando il governo haitiano ha imposto che tutta le merce passi per Port au Prince, chiudendo i contatti diretti delle altre città con l'estero.
Ora che Port au Prince è paralizzata e non può inviare camion che consegnino merce e alimentari nel resto del paese è prevedibile nel giro di pochi giorni una situazione di emergenza in tutto il paese.
Gli aiuti internazionali sono destinati (giustamente) solo alla capitale.
In più non essendoci nessun tipo di controllo sono prevedibili saccheggi nelle città non colpite dal sisma.
Bisogna assolutamente fare presente questo importante problema alle autorità haitiane e internazionali.
Una soluzione immediata potrebbe essere riaprire queste dogane in modo che aiuti internazionali e traffico commerciale possa arrivare in tutto il paese.”
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